Jobs Act, Aiso alla Camera dei Deputati

Martedì 30 giugno, Aiso è stata chiamata in audizione  dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati  per discutere sullo schema del decreto di riordino dei servizi al lavoro e delle politiche attive e in particolare sul contratto di ricollocazione.
“Ci auguriamo che il contratto di ricollocazione sia attuato con modalità che lo rendano un supporto di qualità efficace per il conseguimento del risultato occupazionale finale, anche perché costituisce il perno attorno a cui ruota il Jobs Act laddove viene posta l’attenzione non più e non solo sulla difesa del singolo posto di lavoro, bensì sulla difesa della continuità delle occasioni di lavoro in un mercato in trasformazione”, ha detto Cetti Galante, presidente di Aiso, l’associazione che raggruppa le principali società italiane di outplacement, che in 25 anni di attività hanno assistito centinaia di migliaia di disoccupati ottenendo, anche in periodi di crisi, l’85% di tasso di rientro nel mondo del lavoro in un arco di tempo medio di 6,5 mesi.

Tempi brevi per una vera flexsecurity
Sulla base di questa esperienza, davanti ai membri della Camera, Aiso ha sottolineato che “abbreviare il più possibile i tempi di transizione da una occupazione all’altra è la chiave per l’effettiva realizzazione della flexsecurity che anima il nuovo impianto del contratto a tutele crescenti”. Più il contratto di ricollocazione si allontanerà dall’essere un supporto continuativo, intenso, personalizzato, “condotto da specialisti della ricollocazione che hanno una relazione consolidata con le aziende e il territorio e ne conoscono quindi i bisogni occupazionali”, ha precisato Galante, “più esso sarà vicino al puro matching tra la domanda e l’offerta di lavoro, con limitata interazione con la persona, e più le percentuali di successo saranno limitate”.

Assegni differenziati per classe di spendibilità dell’utente
Durante l’incontro, Aiso non ha mancato di soffermarsi sul comma 7a) del decreto, quello che sancisce il riconoscimento dell’assegno di ricollocazione a risultato occupazionale ottenuto.
A questo proposito Galante ha puntualizzato che “E’ importante differenziare sia l’ammontare dell’assegno sia la percentuale processo/risultato per classe di spendibilità dell’utente, per evitare scremature dei soggetti più facilmente collocabili”, e ha aggiunto: “Nessun operatore è in grado di assistere per un periodo prolungato un utente poco spendibile sul mercato del lavoro e ricevere un compenso solo al termine del periodo di supporto. In questo caso il rischio è quello di un abbassamento del livello della qualità e di esperienza del tutor assegnato per un obbligato abbattimento del rischio. Parimenti lo sbilanciamento eccessivo della quota pagata a risultato escluderebbe di fatto gli operatori di maggiore qualità che impiegano tutor con più esperienza e abilità, acquistano e usano tecnologie che aggiungono valore ed efficacia al supporto di ricollocazione e offrono servizi integrativi servendosi di specialisti”.

Qualità del processo per il successo finale
Solo la qualità del processo garantirà il successo del risultato finale. Per questo Galante, in quanto presidente di Aiso, si augura che venga costruito un sistema di regole certe, che consentano agli operatori privati di effettuare anche investimenti di lungo periodo, come l’apertura di nuove filiali su territori attualmente meno coperti.

Per l’intervento completo alla Camera dei Deputati di Cetti Galante e del consigliere Maurizio Mirri clicca qui http://webtv.camera.it/archivio?id=8125&position=0 e vai  al min. 27:12.